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Fecondazione assistita: prima gravidanza dopo la talassemia
2 partecipanti
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Fecondazione assistita: prima gravidanza dopo la talassemia
www.infosalute.info
Riacquisire la fertilità dopo la chemioterapia o altre terapie mediche che danneggiano le ovaie. Oggi la teoria è divenuta realtà. Una donna di Torino, di 28 anni, è tornata fertile ed è rimasta incinta grazie all’autotrapianto di tessuto ovarico in fecondazione assistita.
È il primo caso di questo tipo di fecondazione assistita in Italia e complessivamente il 15esimo nel mondo. La giovane, colpita anni fa da una forma di talassemia, ha dovuto sottoporsi ad un trapianto di cellule staminali emopoietiche, il cui impianto va a danneggiare il tessuto ovarico, rendendo il paziente sterile. Dopo l’accurata valutazione della giovane età, i medici hanno optato, prima dell’impianto, per un intervento di asportazione del tessuto ovarico, che è stato crioconservato per 7 anni. Successivamente è stato autotrapiantato, ridando così la fertilità alla giovane 28enne.
Oggi, rispetto a quando è stato asportato il tessuto ovarico della giovane, ci sono valide alternative a questo intervento. Infatti, la crioconservazione dell’ovaio è solo una delle possibilità per ridare la fertilità ad una donna che non potrebbe avere gravidanze con i propri ovociti. L’altra possibilità riguarda la crioconservazione dei soli ovociti che grazie alla vitrificazione sta dando successi anche in situazioni come quelle della giovane di Torino. La differenza tra la crioconservazione dell’ovaio e quella degli ovociti sta nel fatto che nel secondo caso si deve ricorrere a tecniche di fecondazione assistita ottenere la gravidanza. Ma l’autotrapianto di tessuto ovarico, a sua volta è più complesso e costoso.
La crioconservazione degli ovociti oggi consente non solo di superare problematiche mediche, ma anche per postporre la gravidanza avanti negli anni, teoricamente anche dopo l’arrivo della menopausa.
Riacquisire la fertilità dopo la chemioterapia o altre terapie mediche che danneggiano le ovaie. Oggi la teoria è divenuta realtà. Una donna di Torino, di 28 anni, è tornata fertile ed è rimasta incinta grazie all’autotrapianto di tessuto ovarico in fecondazione assistita.
È il primo caso di questo tipo di fecondazione assistita in Italia e complessivamente il 15esimo nel mondo. La giovane, colpita anni fa da una forma di talassemia, ha dovuto sottoporsi ad un trapianto di cellule staminali emopoietiche, il cui impianto va a danneggiare il tessuto ovarico, rendendo il paziente sterile. Dopo l’accurata valutazione della giovane età, i medici hanno optato, prima dell’impianto, per un intervento di asportazione del tessuto ovarico, che è stato crioconservato per 7 anni. Successivamente è stato autotrapiantato, ridando così la fertilità alla giovane 28enne.
Oggi, rispetto a quando è stato asportato il tessuto ovarico della giovane, ci sono valide alternative a questo intervento. Infatti, la crioconservazione dell’ovaio è solo una delle possibilità per ridare la fertilità ad una donna che non potrebbe avere gravidanze con i propri ovociti. L’altra possibilità riguarda la crioconservazione dei soli ovociti che grazie alla vitrificazione sta dando successi anche in situazioni come quelle della giovane di Torino. La differenza tra la crioconservazione dell’ovaio e quella degli ovociti sta nel fatto che nel secondo caso si deve ricorrere a tecniche di fecondazione assistita ottenere la gravidanza. Ma l’autotrapianto di tessuto ovarico, a sua volta è più complesso e costoso.
La crioconservazione degli ovociti oggi consente non solo di superare problematiche mediche, ma anche per postporre la gravidanza avanti negli anni, teoricamente anche dopo l’arrivo della menopausa.
MartaRinaldi- Principiante
- Messaggi : 75
Data d'iscrizione : 08.07.11
Re: Fecondazione assistita: prima gravidanza dopo la talassemia
Ma gli ovociti crioconservati non subiscono processi di invecchiamento e danneggiamento?
Voglio dire: se li si crioconservano per 40 anni poi chi ci dice che una volta fecondati portino allo sviluppo di un organismo forte e sano?
Sono favorevole a questi metodi per dare la possibilità a coppie che hanno perso la normale fertilità di diventare genitori ma, mi dispiace, sarò ripetitivo una gravidanza post-menopausa (alias da "anziane" biologicamente parlando) è contro natura e contro l'interesse del nascituro (tranne nei casi in cui la menopausa arrivi per motivi patologici esageratamente presto e quindi impedisca a donne comunque giovani di avere un figlio)
Voglio dire: se li si crioconservano per 40 anni poi chi ci dice che una volta fecondati portino allo sviluppo di un organismo forte e sano?
Sono favorevole a questi metodi per dare la possibilità a coppie che hanno perso la normale fertilità di diventare genitori ma, mi dispiace, sarò ripetitivo una gravidanza post-menopausa (alias da "anziane" biologicamente parlando) è contro natura e contro l'interesse del nascituro (tranne nei casi in cui la menopausa arrivi per motivi patologici esageratamente presto e quindi impedisca a donne comunque giovani di avere un figlio)
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