Buccia? No grazie

Se chiediamo alle persone che erano giovani negli anni 40-50 quanti di loro erano solite sbucciare la frutta prima di mangiarla ne troveremo pochi che risponderanno di sì (soprattutto quelli che abitando in campagna riuscivano ad avere il proprio orticello). Ma ad oggi le cose sono cambiate: sono pochi quelli che possono permettersi l'orto o il frutteto dietro casa e la frutta la andiamo ormai tutti a prendere al supermercato o alle bancarelle della frutta al mercato.
La frutta coltivata per scopi industriali e alimentari (quella che compriamo nei negozi in pratica) viene trattata con vari prodotti chimici tipo pesticidi, veleni, sostanze per miglliorare la qualità visiva del frutto che vengono utilizzati sia sulle parti aeree dell'albero (foglie, rami, fiori e frutti) sia sulle parti sotterranee (le radici). Purtroppo la buccia dei frutti è una sorta di barriera di protezione verso l'ambiente esterno ed è anche la parte dove più si accumulano sostanze tossiche o di rifiuto per la pianta. Tutte queste sostanze non sempre sono eliminabili tramite un'accurato risciacquo o pulizia in quanto le sostanze non si depositano solo esternamente sulla buccia ma alcune vengono proprio fissate dalla pianta dentro la buccia, quindi nonostante la buccia sia un'importante fonte di vitamine è sempre meglio lavare il frutto e poi sbucciarlo accuratamente per evitare di assumere sostanze che potrebbero (soprattutto alla lunga) causare danni da accumulo nel nostro organismo.