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Ribosio
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Ribosio
Ribosio
Ruolo Biologico
Dal punto di vista funzionale questo zucchero semplice è coinvolto in vari aspetti metabolici e non solo dell’organismo umano, rappresentando pertanto un nutriente prezioso per la salute umana.
Più precisamente al ribosio si associa :
Una funzione energetica
Inoltre il ribosio, partecipando alla formazione di nucleotidi come l’ATP, consente di mantenere ulteriormente un buon livello energetico cellulare.
Quindi il suo ruolo centrale nel metabolismo energetico potrebbe spiegare anche la necessità di ricorrere, in determinati casi, ed in particolare quando la spesa energetica supera le capacità organiche di ripristino, all’utilizzo di integratori dedicati.
Ribosio come integratore
Il ribosio ha assunto nell’ultimo periodo un ruolo sempre più importante nei protocolli di supplementazione, visti anche i differenti studi presenti in letteratura.
Questo zucchero, che a temperatura ambiente si presenta come una polvere bianca inodore, è ottenuto industrialmente grazie all’utilizzo di complesse procedure produttive che prevedono l’impiego di bioreattori piuttosto che di fermentatori “batterici” a base di sciroppo di grano turco.
In ogni caso, perché il prodotto possa esser commercializzato, deve necessariamente esser sottoposto a numerosi processi di purificazione, in maniera da ridurre al minimo tutte le impurezze, rappresentate soprattutto da zuccheri differenti.
Nonostante teoricamente il ruolo principale del ribosio risulterebbe legato al potenziamento delle caratteristiche ergogeniche dell’atleta, gli studi presenti in letteratura dimostrano come tale attività risulti poco significativa a fronte invece di una spiccata attività antiossidante.
La corretta supplementazione con ribosio infatti, si è dimostrata efficace nel ridurre le concentrazioni ematiche di marcatori dello stresso ossidativo come la malonildialdeide ed il glutatione ossidato, proteggendo l’organismo dell’atleta dall’insulto ossidativo espletato dalle specie reattive dell’ossigeno.
Sorprendentemente quindi, la supplementazione con D-ribosio non dovrebbe essere programmata per aumentare le capacità performanti dell’atleta bensì per prevenire infortuni e cali fisici legati al danno ossidativo indotto dall’esercizio fisico intenso.
Modalità d'uso
Nonostante non vi siano indicazioni precise in merito al dosaggio da utilizzare, nei vari studi l’azione antiossidante si espleta attraverso il consumo di 7 gr di ribosio al giorno.
Sarebbe quindi indicato consultare un professionista, affinchè possa adeguare la dose di ribosio da integrare alle effettive necessità dell’organismo.
Questa consulenza risulta particolarmente importante, visti alcuni studi presenti in letteratura che dimostrano come un sovradosaggio di D-ribosio possa rappresentare un fattore limitante per la risintesi di ATP, paralizzando così le proprietà ergogeniche della cellula.
Effetti collaterali
Soluzioni acquose a base di ribosio mal solubilizzate o troppo concentrate, potrebbero determinare l’insorgenza di sintomi gastro-intestinali caratterizzati da nausea e vomito, dolori addominali crampiformi e diarrea profusa.
L’abuso di ribosio, soprattutto quando protratto nel tempo, potrebbe esser responsabile dell’insorgenza di patologie metaboliche come l’obesità ed il diabete, e le relative complicanze.
Non eccedere le dosi di ribosio consigliate.
In caso di uso prolungato oltre le 6-8 settimane, in gravidanza e durante l’allattamento è necessario il parere del medico. Il prodotto è controindicato al di sotto dei 12 anni.
Tenere lontano dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Gli integratori di ribosio non vanno considerati come sostituti di una dieta variata e di un sano stile di vita.
Articolo a cura del Dr. Davide Racaniello
Ruolo Biologico
Dal punto di vista funzionale questo zucchero semplice è coinvolto in vari aspetti metabolici e non solo dell’organismo umano, rappresentando pertanto un nutriente prezioso per la salute umana.
Più precisamente al ribosio si associa :
Una funzione energetica
Inoltre il ribosio, partecipando alla formazione di nucleotidi come l’ATP, consente di mantenere ulteriormente un buon livello energetico cellulare.
Quindi il suo ruolo centrale nel metabolismo energetico potrebbe spiegare anche la necessità di ricorrere, in determinati casi, ed in particolare quando la spesa energetica supera le capacità organiche di ripristino, all’utilizzo di integratori dedicati.
Ribosio come integratore
Il ribosio ha assunto nell’ultimo periodo un ruolo sempre più importante nei protocolli di supplementazione, visti anche i differenti studi presenti in letteratura.
Questo zucchero, che a temperatura ambiente si presenta come una polvere bianca inodore, è ottenuto industrialmente grazie all’utilizzo di complesse procedure produttive che prevedono l’impiego di bioreattori piuttosto che di fermentatori “batterici” a base di sciroppo di grano turco.
In ogni caso, perché il prodotto possa esser commercializzato, deve necessariamente esser sottoposto a numerosi processi di purificazione, in maniera da ridurre al minimo tutte le impurezze, rappresentate soprattutto da zuccheri differenti.
Nonostante teoricamente il ruolo principale del ribosio risulterebbe legato al potenziamento delle caratteristiche ergogeniche dell’atleta, gli studi presenti in letteratura dimostrano come tale attività risulti poco significativa a fronte invece di una spiccata attività antiossidante.
La corretta supplementazione con ribosio infatti, si è dimostrata efficace nel ridurre le concentrazioni ematiche di marcatori dello stresso ossidativo come la malonildialdeide ed il glutatione ossidato, proteggendo l’organismo dell’atleta dall’insulto ossidativo espletato dalle specie reattive dell’ossigeno.
Sorprendentemente quindi, la supplementazione con D-ribosio non dovrebbe essere programmata per aumentare le capacità performanti dell’atleta bensì per prevenire infortuni e cali fisici legati al danno ossidativo indotto dall’esercizio fisico intenso.
Modalità d'uso
Nonostante non vi siano indicazioni precise in merito al dosaggio da utilizzare, nei vari studi l’azione antiossidante si espleta attraverso il consumo di 7 gr di ribosio al giorno.
Sarebbe quindi indicato consultare un professionista, affinchè possa adeguare la dose di ribosio da integrare alle effettive necessità dell’organismo.
Questa consulenza risulta particolarmente importante, visti alcuni studi presenti in letteratura che dimostrano come un sovradosaggio di D-ribosio possa rappresentare un fattore limitante per la risintesi di ATP, paralizzando così le proprietà ergogeniche della cellula.
Effetti collaterali
Soluzioni acquose a base di ribosio mal solubilizzate o troppo concentrate, potrebbero determinare l’insorgenza di sintomi gastro-intestinali caratterizzati da nausea e vomito, dolori addominali crampiformi e diarrea profusa.
L’abuso di ribosio, soprattutto quando protratto nel tempo, potrebbe esser responsabile dell’insorgenza di patologie metaboliche come l’obesità ed il diabete, e le relative complicanze.
Non eccedere le dosi di ribosio consigliate.
In caso di uso prolungato oltre le 6-8 settimane, in gravidanza e durante l’allattamento è necessario il parere del medico. Il prodotto è controindicato al di sotto dei 12 anni.
Tenere lontano dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Gli integratori di ribosio non vanno considerati come sostituti di una dieta variata e di un sano stile di vita.
Articolo a cura del Dr. Davide Racaniello
gio'rock- Amatore
- Messaggi : 989
Data d'iscrizione : 14.06.12
Età : 50
Località : regno degli elfi
Re: Ribosio
Il ribosio l'ho sempre conosciuto come veicolante e reintegrante delle riserve glucidiche, non sapevo avesse anche funzione antiossidante.
Re: Ribosio
mi attengo a quello che dice il Dr. Davide Racaniello
anche se ho delle perplessita' , ma essendo ignorante in materia passo la mano.
anche se ho delle perplessita' , ma essendo ignorante in materia passo la mano.
gio'rock- Amatore
- Messaggi : 989
Data d'iscrizione : 14.06.12
Età : 50
Località : regno degli elfi
Re: Ribosio
Facendo un rapido ripasso di chimica non trovo la funzione riducente nella struttura del ribosio, non capisco come possa fungere da antiossidante.
Forse (anzi quasi sicuramente) mi sfugge qualcosa, probabilmente un doppio legame che viene a formarsi tra due carboni dell'anello altrimenti non capisco come faccia a reagire con i radicali liberi e detossificarli dal punto di vista chimico.
Forse (anzi quasi sicuramente) mi sfugge qualcosa, probabilmente un doppio legame che viene a formarsi tra due carboni dell'anello altrimenti non capisco come faccia a reagire con i radicali liberi e detossificarli dal punto di vista chimico.
Re: Ribosio
alzo bandiera bianca , quel poco che ho studiato di chimica e' un vago ricordo....
gio'rock- Amatore
- Messaggi : 989
Data d'iscrizione : 14.06.12
Età : 50
Località : regno degli elfi
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