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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 12:10 am

Negli anni passati chi cercava delle soluzioni vere ai problemi dovuti all'infiammazione da cibo e alle intolleranze alimentari si scontrava con difficoltà diagnostiche, assenza quasi totale di un'interpretazione pratica della diagnosi e con indicazioni terapeutiche drammatizzanti tese solo all'eliminazione dei cibi responsabili senza alcun aspetto di recupero del rapporto di amicizia col cibo.
La realtà clinica dell'infiammazione da cibo ha consentito di comprendere le reazioni agli alimenti come parte di un processo di conoscenza e di tolleranza indispensabile alla vita di ogni essere vivente. RecallerProgram fa propria questa visione evoluzionistica aiutando ogni persona a controllare l'infiammazione (con i suoi effetti nascosti) e recuperare un'alimentazione sana, variata e piacevole.
RecallerProgram® è un sistema integrato di analisi, interpretazione esperta e diagnosi delle reazioni immunologiche al cibo (intolleranze alimentari) e di rieducazione, sulla base di un know-how originale e avanzato, al recupero della tolleranza immunologica nei confronti degli alimenti.
In parole semplici, RecallerProgram, che si effettua in numerose farmacie italiane, consente di effettuare una profilazione individuale delle proprie reazioni agli alimenti vicino a casa propria, e di ricevere presso il proprio farmacista una corretta interpretazione dei risultati ed una dieta personalizzata sulla base di quegli stessi risultati. Partendo dai molti sintomi infiammatori connessi con l'alimentazione, il valore di Immunoglobuline G verso i diversi Grandi Gruppi Alimentari consente di capire se quell'organismo ha avuto precedenti contatti o reazioni immunologiche con quei cibi e l'interpretazione dei dati orienta la formulazione di una dieta personalizzata che porti ad un pieno recupero della tolleranza.
L'elenco delle farmacie e dei centri che effettuano il test e forniscono RecallerProgram ai propri clienti è indicato anche sul sito RecallerProgram dove potrete anche vedere e visualizzare dei tutorials sul test, sulle sue modalità di esecuzione e sulla terapia dietologica da seguire.
RecallerProgram integra finalmente in un solo sistema elementi scientifici (un test di valutazione delle IgG specificamente studiato per questo programma, con una piastra diagnostica preparata dal laboratorio Spire e denominata “Syncro test”) con un'interpretazione esperta (connessa al valore evoluzionistico del contatto con il cibo) effettuata considerando i Grandi Gruppi Alimentari anziché le singole sostanze e con un'impostazione dietetica personalizzata che guidi alla guarigione.
 
Dove si effettua il test
Le farmacie e i centri medici che forniscono il servizio RecallerProgram si possono reperire cliccando sul link qui sotto segnalato. Il numero dei centri è in crescita progressiva e viene costantemente aggiornato. Tornando a visitarlo troverete sempre più farmacie o centri vicini a casa vostra. Le farmacie e i centri indicati effettuano quindi il test di profilazione individuale della reazione agli alimenti (attraverso valutazione delle IgG), che viene interpretato in relazione ad una valutazione evoluzionistica del contatto con gli alimenti, elaborato sulla base di uno specifico software elaborato da SMA e GEK e fornito infine in accordo alle indicazioni specialistiche del Dottor Attilio Speciani.
Farmacie che forniscono RecallerProgram.
Qualsiasi farmacia può chiedere di aderire al servizio, con riserva di accettazione da parte della direzione amministrativa del servizio. Nel caso basta che il farmacista invii una mail a farmainfo@recallerprogram.com . La nostra segreteria provvederà ad inviare al vostro professionista di fiducia tutte le informazioni per la adeguata formazione e per la esecuzione corretta del programma.
Criteri di scelta del numero di sostanze da testare
Non è importante il numero di sostanze che vengono controllate, ma la possibilità di potere estrapolare dai risultati ottenuti le indicazioni di riferimento per il Grande Gruppo Alimentare di appartenenza. Inoltre è importante sapere che la presenza di IgG verso gli alimenti può essere espressione sia di una reazione ritardata (intolleranza) sia di una induzione di tolleranza. Il valore degli anticorpi va interpretato quindi come semplice segnale di un contatto immunologico precedentemente intervenuto.  
La reattività ad alcuni alimenti base consente di lavorare sul gruppo alimentare di appartenenza senza avere la necessità di testare tutti gli alimenti che lo compongono. Se poi sappiamo che le allergie alimentari ritardate sono dovute soprattutto a un eccesso di assunzione alimentare, risulta assolutamente indifferente testare le sostanze che per abitudine le persone non consumano affatto o pochissimo come potrebbe essere la noce di cola piuttosto che lo zenzero.
Il “peso relativo” di ciascun alimento dipende dalle abitudini della popolazione, per cui si può concordare sul fatto che sia più facile per l'italiano medio sovraccaricarsi di frumento piuttosto che di zenzero. Se la persona che effettua la valutazione diagnostica evidenziasse qualche disturbo collegato a elementi legati alle allergie crociate o ad alimenti poco utilizzati, sarà comunque da indirizzare, almeno inizialmente, verso la riduzione dell'infiammazione da cibo presente nell'organismo, aumentando la capacità di adattamento individuale e cercando di alzare il livello di soglia di ciascuno. Ricordiamoci che il sistema immunitario è fatto per adattarsi ai cambiamenti e che la maggior parte dei disturbi immunitari dipende dall'eccessiva sollecitazione su determinati settori dell'organismo o su particolari gruppi cellulari.
Spesso quando si riduce l'infiammazione da cibo presente nell'organismo e si aumenta la sua capacità di adattamento, si ottiene una condizione sufficiente per aiutare la risoluzione spontanea del problema presentato.
Particolarità di RecallerProgram
La prima indicazione importante è che la piastra diagnostica con i 44 alimenti prevede gli alimenti più spesso presenti nella alimentazione italiana e mittel-europea. Si tratta di una piastra realizzata appositamente per questo programma e i valori di positività e negatività sono stati studiati rispetto alla reale valutazione statistica della popolazione media. Non possiamo credere che i test presenti sul mercato stabiliscano dei valori di positività del 20% validi per tutte le sostanze alimentari, quando il 70% degli italiani ha valori ben superiori per il frumento, le mandorle, l'uovo, senza avere ovviamente alcun danno da queste sostanze... Noi abbiamo riposizionato come indice di positività o negatività un valore congruo con la realtà epidemiologica italiana e su questa lavoriamo.  
Inoltre RecallerProgram inserisce nella sua piastra tre differenti tipi di miceti (lieviti e funghi) per integrare questa importantissima presenza alimentare nella valutazione generale. Quasi tutti gli altri test sul mercato prevedono la valutazione dei miceti e dei funghi in altra piastra, come se mangiare pane e formaggio (entrambe sostanze fermentate) non fosse una cosa comune. 
Normalmente RecallerProgram integra i risultati di tutti gli alimenti emersi positivi al test ed evidenzia i Grandi Gruppi Alimentari a cui appartengono i cibi di cui controllare l'assunzione. Diversamente da qualsiasi altro test IgG, ogni alimento ha come detto un suo valore di soglia d'attenzione univoco e ben definito, che dipende dal suo utilizzo nella popolazione generale e dal valore limite di positività più significativo, mentre in altri test questi valori sono inspiegabilmente uniformi per tutte le sostanze alimentari. In RecallerProgram il valore che indica la positività è diverso per ogni sostanza testata.
Chi riceve i risultati di RecallerProgram vedrà indicati nella lettera di segnalazione i diversi Gruppi Alimentari cui l'organismo ha segnalato una reattività. Chi avesse ad esempio una reattività verso mozzarella, Aspergillo e Latte di capra vedrà indicata una positività ai gruppi del Latte Vaccino e deli Prodotti fermentati o dei Lieviti, che sono in un certo senso il denominatore comune dei cibi evidenziati. A quel punto l'attenzione dietetica, sempre di rotazione e mai di eliminazione, con le indicazioni di reintroduzione necessarie, si sposterà su pane, vino, crackers, biscotti  così via (tutti prodotti fermentati) e sul latte e sui suoi derivati, anche se nel test, ad esempio, il formaggio grana fosse risultato negativo.
La logica diagnostica è quindi quella di evidenziare i Grandi Gruppi Alimentari coinvolti, ma in alcuni casi comunque il laboratorio (Spire Lab) può arrivare a evidenziare anche dei valori elevati di IgG per alcuni specifici alimenti che vengono segnalati dal sistema e che possono esprimere due differenti condizioni:
Il valore di IgG elevato esprime una tolleranza piuttosto che un'allergia, quindi il segnale è quello di una reattività “buona”, necessaria all'organismo per gestire la sua adattabilità al mondo esterno; noi infatti non riteniamo che quel valore esprima un'intolleranza reale, quindi non viene segnalato nulla sul referto diagnostico. Solo nel caso in cui la persona riportasse nei confronti di quel cibo episodi di reazione evidente, si potrà consigliare di mangiare “a rotazione” anche quel cibo. Spesso ad esempio si ritrova una elevata presenza di IgG all'Uovo, senza che queste rappresentino una indicazione alla sua eliminazione o al suo controllo nella dieta. Le uova cotte infatti solo in rarissimi casi possono essere responsabili di una intolleranza, mentre sono talvolta espressione di allergia immediata, più spesso dovuta alle IgE.
Il valore di IgG elevato esprime una forma di allergia, quindi il segnale è quello di una possibile reattività per quell'organismo. Se quell'alimento non fa parte dei Grandi Gruppi Alimentari, viene comunque segnalato a parte con la richiesta di controllarne l'assunzione, perché la valutazione fatta porta a ritenere che sia necessario un controllo specifico. Se la persona si ciba abitualmente di quell'alimento sarà da inserire nella dieta di rotazione consigliata, mentre se è un cibo che già non è gradito e non fa parte delle abitudini alimentari, la persona continuerà a non cibarsene. Nel concreto, se una persona dovesse avere un alto valore di IgG verso la patata, e di solito la mangia regolarmente, chiederemmo di metterla in rotazione con gli altri Gruppi Alimentari e quindi di mangiarla inizialmente solo il mercoledì, il sabato sera e la domenica. Se invece la persona già rifugge dalla patata continuerà a non cibarsene del tutto.
Teniamo anche presente che è assai difficile capire da soli il profilo di reazione infiammatoria al cibo, per cui potrebbe risultare che la sensazione della persona sia falsata magari dal fatto che si senta pizzicare la lingua dopo avere mangiato del pepe, ma che quest'ultimo sia solo la causa scatenante di un'infiammazione già presente e dovuta ad altro.
Per questo non diamo mai enfasi a quanti alimenti vengono testati; è un dato che non ha alcun rilievo parlando in modo moderno e scientifico di reazioni infiammatorie da cibo, spesso ritardate. Dobbiamo controllare pochi alimenti ma quelli giusti per poter identificare il gruppo alimentare che più è presente in sovraccarico nell'organismo e guidare la persona verso la guarigione.
Dalla formulazione finale del test si va poi a proporre la dieta che la persona dovrà seguire tenendo presente che preferiamo sempre parlare di proposta alimentare per arrivare alla tolleranza e non di dieta perché il termine "dieta" potrebbe enfatizzare proprio quello che vogliamo evitare che accada: che le persone si sentano controllate in modo pesante sulla scelta alimentare togliendo il gusto per il cibo.
Un test per la profilazione individuale della reazione agli alimenti interpretato in modo “umano”
I punti di forza di RecallerProgram sono numerosi e caratterizzano precise differenze dai molti test proposti attualmente dal mercato.
Ricordiamo che anche RecallerProgram sfrutta una tecnica diagnostica non convenzionale come tutti i test di intolleranza alimentare esistenti al mondo, anche se il lavoro pubblicato da Alpay nel luglio 2010 sul coinvolgimento delle IgG nella genesi dell'emicrania, è quanto di più scientifico si possa richiedere (studio in doppio cieco, randomizzato e controllato). Inoltre i lavori di Finkelman sulla via alternativa dell'allergia evidenziano e chiariscono come debbano essere interpretati scientificamente i valori ed i diversi livelli di IgG rilevabili in un organismo.
“Non convenzionale” significa che non è ancora stato accettato univocamente dal mondo accademico classico e non è quindi certificato dal Ministero della Sanità Italiano. Per RecallerProgram parliamo di un test non convenzionale che ha comunque basi scientifiche serie e ben documentate. Il fatto che questo sistema integrato di diagnosi e terapia sia distribuito ed effettuato anche in farmacia è congruo con quell'immagine di luogo di salute inserito nel territorio che sempre più sta delineandosi.
La cosa che risulterà più evidente a chiunque ritirerà l'esito del test è che riceverà una proposta alimentare seria di un nuovo approccio alimentare applicabile con semplicità, chiaro da capire e completo di tutte le spiegazioni necessarie che possano dare alla persona la motivazione per iniziare il nuovo percorso verso il benessere. Si eviterà di fornire, come fanno molti altri test usati in Italia, un elenco di alimenti, senza alcun legame logico tra di loro, da togliere dalla propria alimentazione a tempo indeterminato e praticamente impossibile da applicare nella realtà quotidiana. Questo tipo di applicazione nutrizionale pratica crea la vera differenza dai test effettuati da qualsiasi normale laboratorio di analisi. Il referto di RecallerProgram non è il semplice esito di un test diagnostico, ma un referto medico con una proposta nutrizionale seria e applicabile che porti verso la guarigione.
È di estrema importanza infatti che le persone capiscano che l'infiammazione correlata al cibo si può guarire (in un tempo che varia da 6 a 18 mesi, come per lo svezzamento di qualsiasi bambino), che il benessere può e deve essere riconquistato e che il cibo è loro amico; semplicemente è necessario superare un periodo in cui per motivi diversi e molto personali si è travalicata una soglia interna di tolleranza. Nel momento in cui qualcuno prende la decisione di effettuare questo test, riceve dal farmacista (o via internet) un breve documento che spiega in modo veloce e chiaro cosa sono le intolleranze alimentari e questo nuovo modo di portare chiunque verso il recupero della tolleranza, quindi verso il benessere. Nei pochi giorni d'attesa del referto finale ogni persona avrà modo di leggersi qualcosa sull'argomento e arriverà a ritirare o ricevere l'esito già con le idee più chiare sul mondo degli effetti infiammatori legati al cibo.
Il tipo di impostazione alimentare proiettato verso la guarigione e la riassunzione dei cibi mal tollerati
Un altro punto fondamentale inserito nel documento che viene ricevuto da chi effettua questo tipo di valutazione evidenzia che la dieta non sarà di eliminazione ma di rotazione. Nessun cibo viene tolto e questo per moltissime persone è una novità assoluta da spiegare proprio riprendendo il concetto di tolleranza, di livello di soglia e di svezzamento.
A fronte di un test di valutazione delle IgG appositamente studiato per le esigenze italiane deriva una proposta alimentare individualizzata impostata dallo staff medico di SMA (Servizi Medici Associati, di Milano) con la supervisione del dottor Attilio Speciani in qualità di direttore sanitario, confortata quindi dal suo parere esperto in qualità di specialista. 
Chiunque può poi approfondire le proprie conoscenze attraverso altri libri e pubblicazioni e i siti internet www.recallerprogram.com e www.eurosalus.com, dove sono costantemente presentati gli aggiornamenti sulle novità scientifiche in questo campo, che consentono di verificare costantemente il livello di competenza e di scientificità proposto al pubblico.
In pratica, chi esegue questo test riceve alla fine un piccolo elenco di alimenti per i quali il laboratorio avrà rilevato che esistono delle reazioni, completato da una scheda che li compatterà in base alla relazione con i Grandi Gruppi Alimentari. Insieme a questo ci saranno indicazioni molto pratiche su cosa mangiare e cosa non mangiare, perché le schede del centro medico SMA relative ai gruppi alimentari saranno direttamente inserite nel referto insieme ad altre comode schede con i medesimi alimenti in ordine alfabetico che potranno essere usate dalle persone nella pratica quotidiana, tenendole magari in borsa mentre fanno la spesa per chiarirsi dubbi al momento piuttosto che da appendere in cucina per quando stanno valutando cosa mangiare.
Nel referto vengono anche fornite alcune indicazioni ed esempi di colazioni, pranzi e cene per dare la dimostrazione pratica che anche controllando alcuni alimenti responsabili delle reazioni infiammatorie è possibile mangiare con serenità e gusto. Sulla base della nostra esperienza clinica sappiamo che questo documento è molto utile a livello psicologico sia per il supporto alla pratica quotidiana sia perché fornisce un'evidenza assoluta che la proposta è fatta per far mangiare in serenità. Ogni persona deve arrivare alla consapevolezza del proprio corpo e delle sue esigenze. Con il referto di RecallerProgram si tende a questo obiettivo dando tutti gli strumenti necessari perché sia chiaro cosa mangiare e quando, senza menu prefissati che non sempre le persone possono seguire o gradire.
Ogni persona deve imparare ad aprire il frigorifero o a fare la spesa senza un menu prefissato in mano e sapendo bene invece cosa scegliere, imparando sempre a variare i cibi utilizzati. L'intollerante al frumento non deve sostituirlo sempre a ogni pasto con il riso. Se le intolleranze sono spesso dovute a sovraccarichi non ci vorrà molto perché si arrivi in quel caso a non tollerare più il riso. Cambiare menu, cambiare ingredienti è fondamentale per non incappare in continue intolleranze: una dieta varia è la soluzione vera alla crescita delle allergie alimentari ritardate, sfruttando cioè la naturale capacità di adattamento di cui l'evoluzione ci ha fornito.
L'impatto psicologico di chi, anziché ricevere un elenco di cibi da eliminare riceve magari (o può trovare online sui siti indicati) un menu fatto con ricette assolutamente normali con alimenti che sono parte integrante della dieta usuale, aiuta anche a cucinare piatti che per abitudine o pigrizia erano stati accantonati. Nel referto sono proposti infine degli schemi specifici su come impostare la rotazione e la reintroduzione alimentare.
La sequenza corretta delle fasi dietetiche
Il marchio distintivo di RecallerProgram, il sistema integrato che unisce elementi scientifici ed esperienza clinica per una interpretazione evoluzionistica della relazione col cibo, è l'essere un metodo innovativo di diagnosi ed interpretazione dei dati abbinato ad una dieta personalizzata. Oggii eseguibile in numerose farmacie italiane (il cui numero è progressivamente crescente e comprenderà anche prossime sedi estere per la effettuazione di RecallerProgram o analoghi sistemi di diagnosi).
In genere, il referto di RecallerProgram prevede un primo schema che sarà la base della proposta alimentare iniziale da mantenere per almeno 4 settimane. Poi, quando i sintomi arriveranno a completa remissione (generalmente appunto dopo 4-6 settimane dall'inizio), si passa al secondo schema che prevede qualche pasto in più in cui scegliere liberamente gli alimenti da consumare.
Se durante il programma di reintroduzione dovesse esserci un periodo di ferie o di festività in cui è più difficile seguire i primi due schemi perché si è spesso fuori casa o con amici, RecallerProgram prevede già uno schema in cui potersi gestire con più libertà senza intaccare pesantemente il percorso iniziato per poi riprendere la dieta corretta senza compromettere il programma. È ovvio che la parte di maggiore libertà deve essere messa in atto solo per un breve periodo e non può sostituire l'altra.
Alla fine del percorso è prevista anche una fase finale di mantenimento che aiuterà a evitare future intolleranze sui medesimi alimenti. Già oggi è in fase di preparazione un'evoluzione di RecallerProgram: nei prossimi tempi sarà possibile che al dosaggio delle IgG sia affiancata anche la valutazione quantitativa della presenza del BAFF (B-cell Activating Factor), citochina importantissima per la conferma di un fenomeno infiammatorio non IgE mediato.  In un certo senso si potrà evidenziare un dato analitico scientifico che indicherà la forza complessiva dell'infiammazione da cibo esistente in quel momento, insieme all'identificazione delle sostanze alimentari che ne sono responsabili.

Fonti : http://www.eurosalus.com/intolleranze-allergie/recaller-program
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Messaggio Da Conan Lun Ago 06, 2012 12:32 am

Non sono contro le intolleranze alimentari, ma vedo troppo spesso una cosa: chi si fa fare questi test è quasi sempre gente adulta o di mezza età con problemi di peso o di salute dovute ad uno scorretto stile di vita.
Mi chiedo allora: com'è che in 30-50 anni di vita ti sei accorto solo ora di avere un'intolleranza alimentare? Se uno è intollerante ad un alimento molto probabilmente già nel giro di 2-3 volte in cui ne viene a contatto manifesta già i primi sintomi, e solitamente quello che mangiamo non cambia molto negli anni quindi quello che mangiamo a 30-50 anni lo mangiavamo anche a 10-15 anni però all'epoca della giovinezza non avevamo problemi di peso (chissà perchè) mentre andando avanti con gli anni ci sarebbero alimenti (che hanno sempre fatto parte della nostra dieta) che misteriosamente di fanno ingrassare e peggiorare di forma perchè ne saremo intolleranti?
Mmmmhhhhh.... a me quadra molto poco questa cosa.
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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 12:45 am

Neanche io credo che le intolleranze ingrassano .., Pero credo che esistono ..
Un motivo per il quale ce ne accorgiamo in tarda eta potrebbe essere perche il sistema immunitario e piu debole ...

Da giovani invece il motivo per cui non vengono "accusate" potrebbe essere per via di un infiammazione dell'intestino dovuta alla continua assunzione di alimenti pro-infiammatori a causa dell'intolleranza...

Secondo me Eurosalus è un po troppo commerciale , tuttavia il test "recaller program" risulta uno dei piu concreti ..

Eccoti un articolo del gran Filippo Ongaro Smile
http://www.filippo-ongaro.it/2012/02/02/intolleranze-alimentari-di-cosa-si-tratta/

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Messaggio Da Conan Lun Ago 06, 2012 2:45 am

Il sistema immunitario di un 30enne-40enne non dovrebbe essere debole Shocked Tanto tanto se parliamo di un over 70 ma anche in questo caso (che caso!) di over 70 con problemi di intolleranze ce ne sono pochi e niente. Sarà un caso che chi è messo peggio da questo punto di vista è l'individuo di mezza età (non il bambino che ha un metabolismo altissimo o l'anziano che tende a mangiare poco per via del poco appetito o ha ben altro a cui pensare ovvero colesterolo, ipertensione, diabete dato da una scorretta alimentazione piuttosto che il gonfiore di pancia (che poi spesso non è gonfiore ma grasso :asd:))
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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 3:37 am

Non volevo arrivare a questo .... Ma ti sfido!

La sfida consiste nel provare una fase di eliminazione verso gli alimenti piu allergenizzati con lo scopo di detossificare l'organismo, la scelta dei cibi sarà limitata in quello che possiamo definire un regime di eliminazione, dal quale cioè vengono eliminati i cibi potenzialmente dannosi. Questa fase dura 6-8 settimane e prevede l'utilizzo esclusivo dei seguenti alimenti:

Frutta fresca (tranne agrumi)
Verdure (tranne solanacee)
Legumi
Spezie
Latte di Riso - Mandorle - Cocco
Riso - Miglio - Quinoa - Amaranto - Grano Saraceno
Olio extravergine di oliva (meglio se ottenuto a freddo)
Pesce
Carne
Frutta Secca
The verde - Tisane

Le prime 6-8 settimane hanno un ruolo importante nel trovare possibili allergie e intolleranze alimentari. Infatti i cibi permessi sono ipoallergenici. Quindi non sono ammessi i principali allergeni alimentari che sono:

Glutine
Latte e derivati
Uova
Alimenti che contengono lievito (Aceto - Vino - Pane)
Mais
Arachidi
Solanacee
Agrumi
Soia

Passate le 6-8 settimane si possono reintrodurre gli alimenti uno alla volta. Nelle prime 48 ore dopo l'assunzione bisogna prestare attenzione ai segnali del corpo , in particolare cefalea, nausea, diarrea, crampi addominali, stanchezza, prurito etc... Poi dopo 72 ore si puo riprovare ad aggiungere un nuovo alimento.

Ho i crampi al pollice! Smile

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Messaggio Da Conan Lun Ago 06, 2012 3:48 am

Ma io non ho mai avuto nessuno di quei sintomi pur mangiando una marea di cose e di cose diverse Very Happy
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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 4:04 am

Bisogna detossificare l'organismo per sentire questi sintomi....

Alcuni esempi:
Mio fratello , super consumatore di latte senza nessun problema , dopo il programma si è reso conto che appena si fa un sorso inizia a stare male :S

Poi io mangiavo sempre pasta a kili , da quando ho finito il programma non posso piu mangiarne neanche un piattino che corro in bagno xD

Poi l'unica cosa che richiede costanza , è la fase di eliminazione ... Tuttavia siccome ho ottenuto notevoli miglioramenti non me ne pento! Anzi consiglio a molte persone (attente alla salute) di provare ... Detto cio lascio a te la scelta :O
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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 4:12 am

Comunque capisco che è un trauma stravolgere la normale dieta per 6 settimane ... anon abbiamo niente di piu saldo delle nostre abitudini ... Anche a volte ci vuole un bel "dai cazzo" cit.soliti idioti , e poi ci si deve buttare xD
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Messaggio Da Conan Lun Ago 06, 2012 4:15 am

Scusa ma se prima beveva latte senza alcun problema, come può aver avuto problemi una volta che ha smesso di berlo? Mi pare strana questa cosa? Per quanto tempo non lo ha bevuto (mi viene un dubbio)?

Non è che questo programma crea più problemi che benefici? Sia tu che tuo fratello prima di farlo stavate bene ed adesso non potete più mangiare quasi niente? Shocked

Poi ti racconto un aneddoto mio e del latte però prima voglio sapere questa cosa di tuo fratello.
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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 4:30 am

Per 6 settimane , si e poi scoperto (da poco) che nellq mia famiglia siano predisposti geneticamente ad avere l'intolleranza al lattosio ... Poi mio fratello è un po piu estremo perche è intollerante anche alle proteine del latte ...
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Messaggio Da Conan Lun Ago 06, 2012 4:49 am

In teoria siamo un po' tutti intolleranti al lattosio del latte: il latte è un alimento per lo svezzamento non per l'età adulta. Inoltre l'enzima che scinde il lattosio e lo rende digeribile è dose-inducibile quindi in pratica più lattosio assumi più ne viene prodotto, meno ne assumi meno ne viene prodotto.
Dopo 6 settimane senza toccare latte l'enzima scende, nel momento in cui tu lo ribevi (magari a quantità normali come lo bevevi prima) hai un eccesso di lattosio rispetto alle concentrazioni di enzima e compaiono gli effetti negativi.

Io posso bere fino a 1,5 - probabilmente anche 1,75 litri di latte al giorno senza problemi. Per un periodo ho assunto pochissimi cibi contenenti lattosio (praticamente solo una tazza di latte al mattino) e poi di botto sono ripassato a 1,5 litri al giorno avvertendo però qualche problemino che si è protratto per 7-14 giorni, il tempo di far riabituare il mio fisico alle giuste quantità di lattosio che ingerivo.
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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 5:05 am

Esatto , poi c'è anche l'altra faccia della medaglia ... Cioè quando un individuo consuma troppo latte per lunghi periodi è piu a rischio di sviluppare un intolleranza, perche il corpo a scindere sempre il lattosio si "sovraccarica" quindi bisogna prendersi un po di tempo (qualche mese) per poter dare il tempo al corpo e agli enzimi di riprendersi. Poi a seconda del "danno" che il corpo ha subito , si sviluppa un intolleranza di una determinata entità. Quindi c'è chi puo ricominciare subito a bere 1 bicchiere al giorno , e c'è chi deve berne 1 cucchiaio al giorno ...

**Infatti anche io sto cercando di riabituare il corpo a digerire il lattosio ... Non l'ho bevuto per quasi 1 anno ... E a poco a poco , partendo con 1 sorso al giorno in 5 mesi sono arrivato a circa 300/350 ml ..... Tra un po passo alle mozzarelle! xDD
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Messaggio Da Conan Lun Ago 06, 2012 5:48 am

Comunque per riabituarsi al latte una buona cosa sarebbe partire dallo yogurt che ha sì lattosio ma in blande quantità per poi passare al latte vero e proprio.
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Messaggio Da kurosaki-san Lun Ago 06, 2012 5:57 am

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