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In palestra sul posto di lavoro
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In palestra sul posto di lavoro
Molte aziende hanno spazi attrezzati per i dipendenti: meno stress e più efficienza. "Giusto scaricare le tensioni dell' ufficio. Ma attenti a non creare competizione"
In palestra sul posto di lavoro Molte aziende hanno spazi attrezzati per i dipendenti: meno stress e più efficienza MILANO - Relax e ginnastica. A spese dell' azienda, anzi dentro l' azienda. E' incominciata in sordina, ma è già una moda. L' imprenditore mette i locali e l' attrezzatura - basta una stanza in fondo al corridoio per ricavare una piccola palestra - il dipendente durante le pause pranzo ne approfitta per ritemprarsi dalle fatiche e dallo stress. Negli Usa - dove il fitness sul luogo di lavoro è stato introdotto da 43 società su cento - ormai è normale: assenteismo ridotto e spese mediche tagliate del 40 per cento. Da noi la rivoluzione sul lavoro è appena cominciata, ma i segni del nuovo clima si possono trovare un po' ovunque. «Se fino a ieri la massima aspirazione era avere l' auto, il telefonino e il viaggio all' estero con la moglie, oggi preferiscono la palestra sul luogo di lavoro - dice Massimo Villani, direttore del personale della Nike di Bologna - Quando abbiamo aperto, due anni fa, la palestra non era terminata e i 160 dipendenti fremevano. Oggi la struttura è perfettamente funzionante - 100 metri quadri ai quali se ne aggiungeranno altri 250 - suddivisi nelle tre aree classiche del fitness: cardiovascolare per il riscaldamento, isotonica per il risveglio del tono muscolare e stretching per l' attività aerobica. Come nella casa madre americana e nelle filiali europee rimane aperta fino alle 22.30 inclusa la domenica. E ora i dipendenti hanno decisio di "autotassarsi" per organizzare corsi di stretching». Si fa ginnastica nelle pause pranzo e la sera fino alle 20.30 anche nel nuovo stabilimento Tod' s di Diego della Valle, a Brancadoro, 60 chilometri da Ancona. La palestra è frequentata ogni giorno da circa 100 persone (un terzo dei dipendenti) in prevalenza donne. «La filosofia dell' azienda è quella di offrire un modello moderno di benefit, sotto forma di strutture di supporto ai collaboratori», spiega l' imprenditore marchigiano. Molto apprezzato dai lavoratori è anche lo spazio fitness dell' industria chimica Mapei di Milano con vista panoramica sulla città. «Da noi è il capufficio a raccomandare di andarsi a rilassare in palestra - dice Adriana Spazzoli, responsabile marketing - lo sport favorisce la socializzazione e tiene alto il morale della squadra». La pensano allo stesso modo alla Fila Sport di Biella che nell' area per la ginnastica hanno ricreato anche una parete per il free climbing. Ed è solo l' inizio, assicurano gli esperti. «Gli imprenditori italiani si stanno attrezzando per prevedere anche il programma di educazione alimentare come già accade alla Adidas di Londra, dice Franco Cicognani, responsabile della comunicazione della TechnoGym di Gambettola, l' azienda di attrezzi professionali alle porte di Cesena che ha esportato in tutto mondo il loro programma di fitness. Il partito dei salutisti è trasversale. Dallo studio legale Consolo di Roma, che negli uffici ai Parioli ha allestito una palestra con tanto di sauna e solarium, alla Rai di Saxa Rubra, che sull' esempio della Bbc, sta costruendo una vasta zona benessere. Alle porte di Firenze nell' azienda di abbigliamento giovane Patrizia Pepe la palestra è stata concepita accanto alla mensa dalla quale è separata solo da un' ampia vetrata. «Un invito ai lavoratori a restare in forma - dicono i responsabili - Non ci crederete ma l' esperimento funziona». Maria Teresa Veneziani L' ISTRUTTORE «Giusto scaricare le tensioni dell' ufficio Ma attenti a non creare competizione» MILANO - «La palestra sul luogo di lavoro è ben più di uno spazio dove fare ginnastica: è il segno di un' evoluzione culturale collettiva - dice Francesco Conti, titolare dei club del benessere fisico che portano il suo nome -. Le aziende hanno capito che se il dipendente investe un po' del suo tempo in un' attività fisica, recupera energia e entusiasmo». Insomma, lavora di più... «Anche. Ma il punto è un altro. L' ambiente di lavoro deve dare emozioni che quasi sempre, però, si accompagnano a tensioni che vanno ad aggiungersi ad altre "portate" da casa. Scaricarle attraverso gli esercizi di rilassamento e la corretta respirazione è fondamentale per restare in buona salute». Nelle palestre aziendali, però, non si fa solo rilassamento, ma anche potenziamento muscolare... «E il pericolo è che l' azienda favorisca tra i dipendenti una qulche forma di competizione, per così dire, fisica». E come si può evitare di essere discriminati anche in palestra? «Difficilissimo: consiglierei, chessò, di indossare un kaffetano o un abito talare per proteggere bellezza o bruttezza... Scherzo, naturalmente: la verità è che in ambienti già tanto competitivi occorrerebbe bandire le passerelle, aiutando piuttosto il dipendente a prendere coscienza del proprio corpo e a rispettarlo». Come deve essere attrezzato lo spazio fitness? «Come una baita tirolese, tutta rivestita in legno, insonorizzata e luminosissima». Che esercizi consiglia al lavoratore sotto stress? «E' semplicissimo. Stesi a terra, con la schiena appoggiata al pavimento - che deve sempre essere in parquet - si tende al massimo il braccio destro e la gamba sinistra, buttando fuori tutta l' aria dai polmoni, prima di rilassare i muscoli e ricominciare dall' altra parte». Promuove dunque gli imprenditori che le fanno «concorrenza»? «A pieni voti. Purché all' interno della palestra sia sempre presente una guida tecnica, dal maestro yoga all' istruttore Isef, al dottore di medicine alternative. Sul mercato ci sono un sacco di giovani preparatissimi». M. T. V.
http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/14/palestra_sul_posto_lavoro_co_0_0003149428.shtml
In palestra sul posto di lavoro Molte aziende hanno spazi attrezzati per i dipendenti: meno stress e più efficienza MILANO - Relax e ginnastica. A spese dell' azienda, anzi dentro l' azienda. E' incominciata in sordina, ma è già una moda. L' imprenditore mette i locali e l' attrezzatura - basta una stanza in fondo al corridoio per ricavare una piccola palestra - il dipendente durante le pause pranzo ne approfitta per ritemprarsi dalle fatiche e dallo stress. Negli Usa - dove il fitness sul luogo di lavoro è stato introdotto da 43 società su cento - ormai è normale: assenteismo ridotto e spese mediche tagliate del 40 per cento. Da noi la rivoluzione sul lavoro è appena cominciata, ma i segni del nuovo clima si possono trovare un po' ovunque. «Se fino a ieri la massima aspirazione era avere l' auto, il telefonino e il viaggio all' estero con la moglie, oggi preferiscono la palestra sul luogo di lavoro - dice Massimo Villani, direttore del personale della Nike di Bologna - Quando abbiamo aperto, due anni fa, la palestra non era terminata e i 160 dipendenti fremevano. Oggi la struttura è perfettamente funzionante - 100 metri quadri ai quali se ne aggiungeranno altri 250 - suddivisi nelle tre aree classiche del fitness: cardiovascolare per il riscaldamento, isotonica per il risveglio del tono muscolare e stretching per l' attività aerobica. Come nella casa madre americana e nelle filiali europee rimane aperta fino alle 22.30 inclusa la domenica. E ora i dipendenti hanno decisio di "autotassarsi" per organizzare corsi di stretching». Si fa ginnastica nelle pause pranzo e la sera fino alle 20.30 anche nel nuovo stabilimento Tod' s di Diego della Valle, a Brancadoro, 60 chilometri da Ancona. La palestra è frequentata ogni giorno da circa 100 persone (un terzo dei dipendenti) in prevalenza donne. «La filosofia dell' azienda è quella di offrire un modello moderno di benefit, sotto forma di strutture di supporto ai collaboratori», spiega l' imprenditore marchigiano. Molto apprezzato dai lavoratori è anche lo spazio fitness dell' industria chimica Mapei di Milano con vista panoramica sulla città. «Da noi è il capufficio a raccomandare di andarsi a rilassare in palestra - dice Adriana Spazzoli, responsabile marketing - lo sport favorisce la socializzazione e tiene alto il morale della squadra». La pensano allo stesso modo alla Fila Sport di Biella che nell' area per la ginnastica hanno ricreato anche una parete per il free climbing. Ed è solo l' inizio, assicurano gli esperti. «Gli imprenditori italiani si stanno attrezzando per prevedere anche il programma di educazione alimentare come già accade alla Adidas di Londra, dice Franco Cicognani, responsabile della comunicazione della TechnoGym di Gambettola, l' azienda di attrezzi professionali alle porte di Cesena che ha esportato in tutto mondo il loro programma di fitness. Il partito dei salutisti è trasversale. Dallo studio legale Consolo di Roma, che negli uffici ai Parioli ha allestito una palestra con tanto di sauna e solarium, alla Rai di Saxa Rubra, che sull' esempio della Bbc, sta costruendo una vasta zona benessere. Alle porte di Firenze nell' azienda di abbigliamento giovane Patrizia Pepe la palestra è stata concepita accanto alla mensa dalla quale è separata solo da un' ampia vetrata. «Un invito ai lavoratori a restare in forma - dicono i responsabili - Non ci crederete ma l' esperimento funziona». Maria Teresa Veneziani L' ISTRUTTORE «Giusto scaricare le tensioni dell' ufficio Ma attenti a non creare competizione» MILANO - «La palestra sul luogo di lavoro è ben più di uno spazio dove fare ginnastica: è il segno di un' evoluzione culturale collettiva - dice Francesco Conti, titolare dei club del benessere fisico che portano il suo nome -. Le aziende hanno capito che se il dipendente investe un po' del suo tempo in un' attività fisica, recupera energia e entusiasmo». Insomma, lavora di più... «Anche. Ma il punto è un altro. L' ambiente di lavoro deve dare emozioni che quasi sempre, però, si accompagnano a tensioni che vanno ad aggiungersi ad altre "portate" da casa. Scaricarle attraverso gli esercizi di rilassamento e la corretta respirazione è fondamentale per restare in buona salute». Nelle palestre aziendali, però, non si fa solo rilassamento, ma anche potenziamento muscolare... «E il pericolo è che l' azienda favorisca tra i dipendenti una qulche forma di competizione, per così dire, fisica». E come si può evitare di essere discriminati anche in palestra? «Difficilissimo: consiglierei, chessò, di indossare un kaffetano o un abito talare per proteggere bellezza o bruttezza... Scherzo, naturalmente: la verità è che in ambienti già tanto competitivi occorrerebbe bandire le passerelle, aiutando piuttosto il dipendente a prendere coscienza del proprio corpo e a rispettarlo». Come deve essere attrezzato lo spazio fitness? «Come una baita tirolese, tutta rivestita in legno, insonorizzata e luminosissima». Che esercizi consiglia al lavoratore sotto stress? «E' semplicissimo. Stesi a terra, con la schiena appoggiata al pavimento - che deve sempre essere in parquet - si tende al massimo il braccio destro e la gamba sinistra, buttando fuori tutta l' aria dai polmoni, prima di rilassare i muscoli e ricominciare dall' altra parte». Promuove dunque gli imprenditori che le fanno «concorrenza»? «A pieni voti. Purché all' interno della palestra sia sempre presente una guida tecnica, dal maestro yoga all' istruttore Isef, al dottore di medicine alternative. Sul mercato ci sono un sacco di giovani preparatissimi». M. T. V.
http://archiviostorico.corriere.it/2000/marzo/14/palestra_sul_posto_lavoro_co_0_0003149428.shtml
Filippius- Esperto
- Messaggi : 1135
Data d'iscrizione : 02.07.12
Età : 26
Località : Terni
Re: In palestra sul posto di lavoro
E' una buona idea da cui partire per migliorare le condizioni fisiche dei lavoratori (e quindi delle persone). Contiamo che le patologie date da una corretta alimentazione sono in costante aumento, un'idea del genere se strutturata bene porterebbe enormi benefici.
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