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Calcolo delle calorie e fallimento diete dimagranti
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Calcolo delle calorie e fallimento diete dimagranti
Fissarsi su dei numeri quando si vuole mettersi a dieta e perdere dei chili è sbagliato. Molti fanno calcoli minuziosi con sofisticati software per calcolare il proprio metabolismo basale, le calorie spese per ogni minima attività compiuta durante la giornata e si basano su questi dati per impostare una dieta che abbia un tot preciso di deficit calorico giornaliero.
Questo è sbagliato per un motivo: il metabolismo varia di continuo e a seconda di una marea di fattori e non è possibile in nessuna maniera stabilire un numero preciso e prenderlo come riferimento. Il metabolismo si adatta agli stimoli che gli vengono dati (in base a quanto si mangia, quanto si sta in piedi o seduti, quanto si dorme, quanta aria inspiriamo, quanto ipegnamo la mente e il cervello durante compiti che richiedono una certa attenzione, cambia a seconda della temperatura esterna ed interna, ecc...) quindi è impossibile valutare tutte queste variabili che mutano continuamente ed è altrettanto impossibile stabilire un esatto computo calorico.
Quando mangiamo di meno ad esempio (quindi quando ci mettiamo a dieta) il metabolismo si adatta alla restrizione calorica e varia quindi eventuali calcoli fatti in precedenza vengono sballati; se un giorno stiamo svegli fino a tardi o dormiamo più del solito il consumo calorico giornaliero varia e di nuovo i calcoli vengono sballati.
Anche se certe variazioni sono minime sono comunque variazioni che portano in errore i nostri calcoli.
Il modo più adatto per stabilire l'introito calorico più corretto è sperimentare: iniziare tagliando poche calorie e vedere come reagisce il corpo: se siamo stanchi, senza energie, assonnati, irascibili, affamati allora probabilmente abbiamo tagliato troppo, se invece dopo una decina di giorni i risultati visivi (quindi lo specchio) sono inesistenti allora vuol dire che dobbiamo aumentare il deficit calorico (ma sempre di poco alla volta e valutare il tutto di volta in volta).
Questo è sbagliato per un motivo: il metabolismo varia di continuo e a seconda di una marea di fattori e non è possibile in nessuna maniera stabilire un numero preciso e prenderlo come riferimento. Il metabolismo si adatta agli stimoli che gli vengono dati (in base a quanto si mangia, quanto si sta in piedi o seduti, quanto si dorme, quanta aria inspiriamo, quanto ipegnamo la mente e il cervello durante compiti che richiedono una certa attenzione, cambia a seconda della temperatura esterna ed interna, ecc...) quindi è impossibile valutare tutte queste variabili che mutano continuamente ed è altrettanto impossibile stabilire un esatto computo calorico.
Quando mangiamo di meno ad esempio (quindi quando ci mettiamo a dieta) il metabolismo si adatta alla restrizione calorica e varia quindi eventuali calcoli fatti in precedenza vengono sballati; se un giorno stiamo svegli fino a tardi o dormiamo più del solito il consumo calorico giornaliero varia e di nuovo i calcoli vengono sballati.
Anche se certe variazioni sono minime sono comunque variazioni che portano in errore i nostri calcoli.
Il modo più adatto per stabilire l'introito calorico più corretto è sperimentare: iniziare tagliando poche calorie e vedere come reagisce il corpo: se siamo stanchi, senza energie, assonnati, irascibili, affamati allora probabilmente abbiamo tagliato troppo, se invece dopo una decina di giorni i risultati visivi (quindi lo specchio) sono inesistenti allora vuol dire che dobbiamo aumentare il deficit calorico (ma sempre di poco alla volta e valutare il tutto di volta in volta).
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